E penso che un giorno

L’Osservatore non Romano.

Davanti all’assurdo c’è incredulità, oltre che incomprensione.
Ciò che fugge la razionalità e la logica, non è immediatamente inquadrabile.
Deve necessariamente passare del tempo affinché il setaccio del cervello decida se si tratta di qualcosa di accettabile o meno, sotto il profilo squisitamente razionale.
Non è come il sapore captato dalle papille gustative che è istantaneo. No. Avendo il cervello a disposizione miliardi di input ha bisogno di tempo per elaborare un output coerente. Questo penso. E penso che un giorno il risveglio, la presa di coscienza e la delibera di una sentenza forte e collettiva ci sarà. Non si può vivere nel continuo teatro dell’assurdo. Ionesco è morto da mo.

Quindi in principio il singolo si omologa alla massa, trovando in essa il conforto di una appartenenza di pensiero. La leva principale dei potenti è destabilizzare e confondere. Stupido ha la stessa matrice semantica di stupore. Ti stupisco per instupidirti.