La Città dei 15 Minuti

Di Marina Lanza
con il contributo della ChatGPT di OpenAI.

Schema della regola della prossimità dei 15′ per un cittadino. Fonte, Nazioni Unite.

La “Città dei 15 minuti” è una ristrutturazione urbanistica atta a limitare la necessità di spostamento per accedere ai beni e ai servizi necessari.
Di per sé è una strategia virtuosa, ma sta succedendo qualcosa di non previsto, che ci ricorda proprio quegli inspiegabili e inutili lockdown imposti dall’emergenza Covid.

A questo punto, faccio subentrare la mia amica ChatGPT, con il ruolo di “voce ufficiale del Sistema” per rivolgerle la domanda più aperta possibile.

Nel frattempo, per posizione, dimensioni e numero di abitanti, è stata scelta la cittadina di Oxford (GB) a fare da test di fattibilità.
Tale cittadina è il capoluogo della contea dell’Oxfordshire, conta 154.600 abitanti e ospita l’Università più antica del mondo anglosassone, che l’ha fatta battezzare come “la città delle guglie sognanti”, grazie agli edifici dell’Ateneo.
Quindi, s’è voluto intervenire in una realtà storica, di pianta medievale (concentrica), con una forte presenza di carattere universitario (un gran via vai di abitanti giovani, non residenti), fornita anche di una zona industriale, dedicata per lo più alla produzione di auto.
Tale cittadina è stata già divisa in 6 sezioni a spicchio e si sta preparando con quanto occorra per iniziare nel 2024.

A questo punto, andiamo nel dettaglio, chiedendo alla ChatGPT qualcosa del test su Oxford. Ma non risponde. Incalzo così:

Interessante: on line c’è un bel po’ di materiale a riguardo, perché si ferma al 2021?

Intanto, se vi interessano i link di siti di bio-architettura che ne parlano ufficialmente, questo di e-Habitat è uno dei primi pezzi usciti e tra i migliori in giro: parla della sua applicabilità su Parigi (era il 2020).

Ckick sull’immagine per accedere all’articolo on line.

Qui, c’è la trascrizione del discorso di Carlos Moreno, tra gli ideatori del progetto, di quando lo ha presentato al TED, nel 2021.

Ma ecco i documenti più friccicarielli, i più recenti, con il riscontro diretto di chi sta subendo, senza possibilità di replica, questi esperimenti sociali. Ovviamente, tutto in vista di un’eventuale emergenza climatica che sarà comunicata nell’usuale modalità terroristica, così da poter richiedere e ottenere la priorità assoluta, con l’imposizione di ulteriori regole liberticide.

Ecco, quindi, lo stesso argomento trattato, due anni dopo, dalla testata Tecnocracy News & Trends (click sull’immagine per l’intero pezzo).
Qui si è già reduci dai lockdown per il Covid.
Quindi la lettura delle “Città dei 15 minuti” è ben diversa, soprattutto per la rilevanza sulla messa in atto di tutta una serie di dispositivi di controllo e di tracciabilità.

Schema della divisione di Oxford, per trasformarla nella Città di 15 Minuti.

Qui, un video dove si spiega esattamente come sarà l’Oxford dei 15 Minuti, dal 2024: “Puoi avere un permesso per andare in un’altra delle sei zone, ma non puoi farlo più di 100 volte all’anno”. E tanto altro.
Il piano è stato già approvato dal Concilio di Oxford.


Questo è un video girato in Canada, probabilmente durante il lockdown per il Covid, riproposto in vista della conversione urbanistica in “Città dei 15 Minuti”.
«Devo andare là. Non posso andare di qua, non posso stare lì… Ditemi solo cosa devo fare, per arrivare là. Questo è il Canada! E’ un Paese Libero!».
Chiaro, vero?

E adesso… come trasformare l’inimmaginabile e inaccettabile, in immaginabile? Come trasformare l’immaginabile inaccettabile in realtà accettabile? E come trasformare la realtà accettabile in normalità? E come trasformare la normalità in legge?
Con la progressività della Finestra di Overton.
Anche grazie ai film.

Ecco Hunger Games (2012), dove la divisione in 15 distretti isolati creava la possibilità di tenere divisa la popolazione, di aizzare i distretti gli uni contro gli altri e di organizzare sfide mortali.
NB. Nel finale c’è la soluzione – corretta, collaborativa, epica – ma si sottolinea che la protagonista ha doti sovraumane, quindi il meta-messaggio è: “si potrebbe vincere ma, per te, è impossibile”.

Divergent (2011), con la società divisa il 5 fazioni a seguito di un test individuale, quindi rompendo anche legami con la famiglia e il nucleo d’appartenenza, e creando tensioni tra loro. Anche qui, il male è sconfitto, perché il bene e i valori nobili vincono… ma si rimarca che i protagonisti hanno caratteristiche innate uniche e sovrannaturali.

Il punto? Cerchiamo di rimanere informati e di non farci più prendere alla sprovvista.
L’ideale? Una consapevolezza diffusa e capillare; coesione tra tutti noi – quelli dichiarati ufficialmente e indistintamente “mangiatori inutili”. Infine, armiamoci di una salda conoscenza dei nostri diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione e della volontà ferrea di difenderli a ogni costo.

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