Il giorno in cui il grano divenne la grana

Di Paolo Ceccato

Foto dal web. Una scena dal film “Una Poltrona per 2” (1983).

Una storia poco o per niente nota.
Funzionava così: l’agricoltore Paolo seminava il suo raccolto, calcolava le spese di sementi, fertilizzanti, macchinari, lavoro e vendeva a un prezzo equo il suo raccolto, già alla semina.

In tal modo, il contadino Paolo proteggeva la sua azienda. Se il prezzo fosse salito, ad esempio per un raccolto scarso, avrebbe perso l’occasione di un “extra guadagno”, aumentando il prezzo di vendita; ma se il prezzo fosse sceso, per sovrabbondanza di merce sul mercato, Paolo avrebbe comunque incassato i soldi pattuiti con il compratore del suo raccolto, pagando a sua volta gli studi ai figli, le rate dei nuovi macchinari, i suoi fornitori etc.

Così, appunto, funzionava, fino al 1991 (le date discordano, ma prendiamo questa per buona), quando Wall Street e le banche speculative americane pensarono che nei contratti agricoli con pagamento “a termine”, come quelli del contadino Paolo, si nascondeva una vera e propria miniera d’oro. E così, senza molti scrupoli, ruppero un patto secolare, quello che manteneva i prezzi delle materie prime agricole fuori dai circuiti speculativi.

I contratti agricoli iniziarono a essere quotati e scambiati in Borsa, comprati e rivenduti prima della loro scadenza, fino a essere “moltiplicati” su raccolti inesistenti, per mera speculazione finanziaria: chi scommetteva sui rialzi dei prezzi e chi sulla discesa, roba tipo vendite “allo scoperto” etc.

Esatto: proprio come avviene nel film Una poltrona per due, con Eddie Murphy e Dan Aykroyd, da cui l’immagine allegata all’articolo.

Ora, quella vera e propria irruzione della speculazione finanziaria nei mercati agricoli provocò altrettante vere e proprie catastrofi economiche, con milioni di vittime negli anni a seguire, la maggior parte nei Paesi produttori più poveri.
Milioni di agricoltori “andarono in rovina”, aziende agricoli secolari fallirono e dovettero chiudere. Qualcuno tentò un conteggio dei danni, con risultati drammatici; nel solo 2008, il numero di persone colpite da denutrizione aumentò di 250 milioni, il più alto mai registrato. Al contrario, i profitti delle banche di speculazione e della società commerciali agricole, le seconde spesso legate alle prime, registrarono record mai visti.

Tra le vittime eccellenti ci fu anche Raul Gardini, quando, nel 1989, rastrellò enormi quantitativi di derrate di soia sul mercato, rivelatesi successivamente inesistenti, perché meri contratti di compravendita speculativa. Ma Gardini non speculava e reclamò la soia acquistata; che non c’era. Per proteggere gli speculatori, e salvare la proverbiale baracca dai frutti d’oro, la Chicago Board of Trade (che nel 1973 inaugurò la CBOE, Chicago Board Options Exchange, che all’inizio ebbe scarsissimo successo) accusò Gardini di posizione dominante, il tribunale le diede ragione e fu la fine del Contadino e della Ferruzzi.

Di questi fatti, di quella cinica decisione di trasformare i contratti agricoli in speculazione, e delle tragiche conseguenze, poco si sa, perché pochi scrissero e parlarono. Ironia della storia e delle vicende umane, coloro che tacquero e si arricchirono sono gli stessi che oggi condannano, con tanto di morale, gli effetti drammatici della guerra in Ucraina e il blocco delle esportazioni di grano.
Va così.

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