Apriti, Sesamo!

E chi non ricorda la formula magica “Apriti Sesamo!”, quella che, in Storia di Alì Babà e dei quaranta ladroni, apriva l’ingresso di una caverna, al cui interno c’era un favoloso tesoro? Già, chi se lo ricorda…
Più o meno, oggi, la magia è la stessa, ma si chiama password: “parola chiave” o, forse meglio, “parola con la chiave d’accesso”, che, scritta o pronunciata, apre anch’essa un qualcosa di favoloso che altrimenti rimarrebbe inaccessibile.
Password, appunto, di cui, qui, ci occupiamo di una categoria particolare, ovvero di quelle parole che, scritte o pronunciate, aprono le porte di mondi lussureggianti e colmi di verità, che richiamano, irresistibilmente, e creano emotività collettive pronte a travolgere ogni dubbio. Anche queste “parole chiave magiche”, come il soprascritto “Apriti Sesamo!”, posseggono una grande potenza evocativa che dona deliziosi stati di coscienza privi di alcuna contraddizione, fioriti di verità simmetriche e continue, curate e protette da autorevoli conclave (con chiave) di intellettuali. Punto.
La differenza è che, oggi, queste particolari “parole magiche con la chiave d’accesso” non sono per nulla segrete, anzi, sono note notissime a tutti e più sono i tutti che le conoscono e meglio è, anche se, sempre e comunque, chi ne usuruisce si percepisce parte di una comunità ristretta e d’eccellenza, non per tutti.
Per il resto, è tutto esattamente come “l’Apriti Sesamo” di Alibabà e i 40 ladroni, perché anche queste parole magiche animano spettacoli e scenari suggestivi, proprio come nel celebre mito della caverna del filosofo greco Platone, circa 2500 anni fa, mito rivisto e benissimo aggiornato dal pittore veneziano Giandomenico Tiepolo che, 1791, nel suo Mondo Novo (ne abbiamo già scritto), ritrae una scena in cui una calca di persone volontariamente s’ammassa per guardare, attraverso un buco, un cosmorama animato dentro un casotto, tutti imboniti dalle parole di un ciarlatano, che ne illustra le meraviglie.
E siamo proprio noi, quelli in fila, in attesa di avvolgerci in una zona confort, dove la verità e i bene trionfano sempre, in piena armonia senza noiose e faticose discussioni.
Password, appunto, e tra queste, scelte così a caso: povertà in Africa; fascismo; progressismo; meritocrazia, cambiamento climatico; intelligenza artificiale… e tante altre parole che portano con sé, appunto, mondi di verità inoppugnabili, in pacchetti all-inclusive, come quelli vacanza, si sale e via, verso quella confortevole schiavitù scambiata per libertà, a lungo ricercata.
L’alternativa?

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