Morti improvvise. La correlazione nascosta.

Morti improvvise, la correlazione con i vaccini Covid viene sempre esclusa a priori. FDA ha nascosto eventi avversi gravi in bambini di età tra i 12 e i 15 anni

Del Magistrato di Cassazione Alessandra Chiavegatti.
Fonte, Il Giornale d’Italia

Un altro pezzo esemplare siglato dal Magistrato di Cassazione Alessandra Chiavegatti.
Lo spunto è l’inchiesta presentata da Fuori da Coro, quello che ne è uscito dal Magistrato è un’altra denuncia puntuale, inesorabile, correlata da una cronologia perfettamente documentata, sull’atteggiamento e le omissioni gravi di certi medici, come anche sulle mancanze di riscontri e di analisi adeguate, nei riguardi dei danni avversi e delle morti dovute all’inoculazione dei sieri genici a mRNA.
Quanto segue è un estratto dell’articolo.
La versione completa, correlata da tutta la documentazione, le sentenze e gli articoli di legge di riferimento, è su “Il Giornale d’Italia”.
Buona lettura.


Dopo aver visto ieri sera alcuni servizi di “Fuori dal Coro” di getto mi sono uscite alcuni riflessioni che vorrei girare in forma di domanda a chi avrà voglia di leggermi, con la speranza che la diffusione di queste notizie da parte di un programma televisivo coraggioso faccia aprire gli occhi a molte più persone rispetto a quanto da due anni molti di noi (medici, ricercatori, avvocati, giornalisti indipendenti) andiamo dicendo con carte alla mano.

Lo sapete che quando muore qualcuno, anche giovane e senza patologie, anche se l’unica cosa che ha fatto di particolare è la vaccinazione, il più delle volte non vengono fatti accertamentiCi si accontenta di “malore improvviso”, “morte naturale”, “arresto cardiaco” (quando tutti muoiono per arresto cardiaco, nel senso che si ferma il cuore, ma vorremmo sapere perché il cuore si é fermato). In questi due anni molti si sono arrampicati su spiegazioni assurde come il caldo, il freddo, la pizza, il sesso, addirittura il troppo profumo spruzzato nella stanza, come se chi ha un po’ di cervello potesse credere a simili idiozie.

E lo sapete che quando, per l’insistenza di qualche medico, fanno riscontri diagnostici o, nel caso di denuncia, autopsie – salvo la presenza di avvocati e consulenti tecnici nominati dalla famiglia senza pregiudizi, competenti e determinati – l’ipotesi che il decesso possa ricondursi alla vaccinazione anticovid non viene nemmeno preso in considerazione ed è escluso a priori?

Lo sapete che in Italia non si riescono a trovare laboratori accreditati da istituzioni pubbliche per ricercare la proteina spike nei reperti istologici del deceduto? E lo sapete che se una cosa non si cerca non la si trova? E che per trovare la spike sarebbe bene conservare il corpo in frigo e fare l’autopsia possibilmente nelle 48 ore successive?

Lo sapete che AIFA ha correlato 29 morti ai vaccini su 971 segnalazioni di decesso in due anni? (vedasi ultimo rapporto n.14).

E che si tratta di farmacovigilanza passivaquindi assolutamente sottostimata rispetto a quella attiva (il prof. Cosentino in un suo bellissimo articolo intitolato “Capire la farmacologia dei vaccini covid-19 a mRNA: stiamo giocando a dadi con la spike?” corredato da 89 articoli scientifici recenti in bibliografia parla di un rapporto per le segnalazioni di effetti gravi 1/4650 rispetto al V-Safe americano ad agosto 2022) nonostante il regolamento europeo 507/2006 che ha approvato i vaccini anticovid in via condizionata raccomandava una farmacovigilanza rafforzata?

E lo sapete che la ragione di questa sproporzione deriva anche dal fatto che la maggior parte dei medici sono inadempienti rispetto alle richieste di segnalazione perché l’imperativo proveniente dagli ordini professionali e dai documenti che escono dalle istituzioni sanitarie è di non mettere in discussione le vaccinazioni, pena provvedimenti disciplinari?

In questo senso si veda il cd. “Documento sui vaccini” del 2016 di Fnomceo, il documento del novembre 2021 di tutte le Federazioni Nazionali degli Ordini delle professioni sanitarie e sociali denominato “Position statement sui comportamenti antiscientifici contro le vaccinazioni e/o contrari all’obbligo vaccinale dei professionisti sanitari e sociosanitari rispetto alla pandemia Sars-Cov-2” e anche il Piano nazionale delle vaccinazioni 2023-2025. E’ questa stessa ragione che ha determinato la piena adesione della maggior parte dei medici alle campagne vaccinali, la riduzione all’osso delle esenzioni e il loro silenzio sulle sperimentazioni di massa con queste sostanze di cui si sapeva ben poco.

Moltissimi di loro, però non si sono piegati, ed hanno messo in gioco tutto pur di mantenere fede al loro giuramento di non nuocere e di curare le persone.

E questo è accaduto fin da quando si sono ribellati all’ordine di non andare a curare i pazienti a casa, non fare autopsie e al protocollo devastante di paracetamolo e vigile attesa.

Loro hanno curato chi si era infettato mettendo a rischio la loro professione, ignorando le raccomandazioni di AIFA di non utilizzare i farmaci tradizionali e l’idrossiclorochina, e con questi farmaci altamente sconsigliati hanno guarito migliaia di persone e salvato vite umane.

Da ultimo, a proposito di morti improvvise, è stato sospeso Valerio Petterle, medico necroscopo presso l’ULSS 2 della Marca Trevigiana, il quale ha riferito in un’intervista recente a “La Verità” che la metà dei decessi da lui costatati attualmente è per SADS, ovvero la sindrome da morte improvvisa nell’adultodenunciando un preoccupante aumento dei casi di infarto del miocardio e persino il deterioramento fino alla scomparsa della ghiandola pinealeevidenziando come i controlli post mortem non siano volti ad approfondire le cause ultime di questi decessi, e invitando i colleghi a instaurare una prassi in tal senso. Altri medici legali la pensano in questo modo, ma sono ancora molto pochi.

Vi siete chiesti perché tutto questo è accaduto e sta accadendo?

Perché la vaccinazione universale è l’obiettivo n. 3 dell’Agenda 2030 e il nostro Paese nel 2014 si è posto a capo di questo progetto, già deciso ad altri livelli ancor prima di essere recepito nell’Agenda (allora c’era la Gavi, fondata nel 2000 da Bill Gates, e Global Health Security Agenda fondata ad hoc nel 2014).

E lo sapete che i vaccini anticovid sono di fatto terapie geniche? (vedasi i regolamenti UE 1043/2020 e 1394/2007, e poco importa che nel 2009 nominalmente i vaccini siano stati esclusi dalla nozione del regolamento 1394/2007, perché un’esclusione nominale non cambia la natura di queste sostanze).

Lo sapete che non a caso queste sostanze sono state chiamate vaccini per essere sottoposti a studi molto meno rigorosi di un farmaco? (ad esempio sulla biodistribuzione, farmacocinetica e farmacodinamica, genotossicità e cancerogenicità, anche questo l’articolo di Cosentino sopra citato lo spiega molto bene).

E lo sapete che si tratta di “contromisure mediche” ad armi biologiche?

(…)

Lo sapete che la Sars Cov-2 è un’arma biologica creata in laboratorio rispetto alla quale ci sono una marea di elementi per ritenere che sia uscita dai laboratori P4 di Wuhan (e non solo)? 

(…)

E lo sapete che la Spike vaccinale è la stessa del virus salvo essere “stabilizzata” e per questo più difficile a degradarsi?

E poi lo sapete che FDA era perfettamente a conoscenza – come si evince dal cd. Rapporto Kingston (pure reperibile in rete) fondato su un articolo pubblicato su Science dagli “inventori delle proteine spike S-2P” a febbraio 2020 nonché sulla lettura dei verbali della seduta dell’11 dicembre 2020 – in quanto indicato nei documenti presentati dalla Pfizer per l’autorizzazione all’uso di emergenza, che un numero consistente di persone subito dopo la vaccinazione aveva presentato sintomi di Covid 19 (guarda caso nei rapporti Iss sui contagi “i vaccinati da meno di 14 giorni o da un tempo non sufficiente a sviluppare anticorpi” erano inseriti nel gruppo dei “non vaccinati”) per cui non c’erano prove di benefici rispetto all’infezione da Sars-Cov 2, così come erano riportati, sempre nei documenti Pfizer, e sono stati volutamente taciuti da FDA, eventi avversi gravi (casi di reattogenicità) in 100 bambini di età’ compresa tra i 12 e i 15 anni)?

E lo sapete che il fatto di aver considerato queste sostanze vaccini anziché farmaci quali sono, visto che di fatto trattasi di terapie geniche, implica regole molto più restrittive, secondo il Manuale dell’OMS per la valutazione del nesso causale in caso di immunizzazione (in quanto tali regole tarate sui vaccini tradizionali a virus inertizzato)?

Tanto per evidenziarne alcuni, il primo parametro da tenere presente per stabilire la correlazione tra evento avverso e inoculo è il lasso temporale, che AIFA ha stabilito in 14 giorni, per cui tutti gli eventi avversi verificatisi dopo quel lasso temporale non vengono presi in considerazione, senza che questo abbia alcun fondamento scientifico, posto che la spike vaccinale, contrariamente a quanto si legge nelle autorizzazioni, non rimane nel deltoide e non viene smaltita dopo pochi giorni, laddove questo è stato dimostrato in via osservazionale (ricerche dott. Mantovani, che l’ha trovata a distanza di 10 mesi dall’inoculo) ed autoptica (autopsie del dott. Burckhardt).

(…)

Sarebbe importante verificare sulla base di quali specifiche valutazioni sia stata esclusa la correlazione per gli altri 942 casi inseriti nel sistema.

Sarà nostro impegno far sì che questo accada. Perché il principio di trasparenza che dovrebbe guidare l’operato della pubblica amministrazione nell’interesse della popolazione esige che si sappia ufficialmente come operino questi organismi pubblici e come elaborino i propri dati.

Ritengo che quando qualcuno non anziano e senza particolari patologie muoia o presenti reazioni avverse, non dovrebbe essere ritenuto un affronto alla scienza verificare con opportuni accertamenti se il decesso o le patologie insorte siano correlate o correlabili all’inoculazione della terapia genica sperimentale imposta dallo Stato, soprattutto se questo obbligo si fonda sulla aprioristica, dogmatica presunzione della sua efficacia, smentita dai fatti, e su una non meno aprioristica e indimostrata sicurezza, visto che gli stessi documenti dei produttori indicano la mancanza di una serie non trascurabile di dati e conoscenze (vedasi esemplificativamente l’ “elenco dei rischi importanti e delle informazioni mancanti” del “Piano di gestione del rischio” del Comirnaty nelle varie stesure).

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Non dimentichiamo che il fatto che i “vaccini” anticovid siano sperimentali emerge con evidenza dal loro inserimento nella banca dati americana clinicaltrials.gov con la dicitura “experimental” accompagnata dall’indicazione della fase e della data finale degli studi, riportata anche negli allegati relativi alle caratteristiche del prodotto, laddove tale aspetto è stato ostinatamente negato dalla narrazione mainstream, dalle autorità sanitarie e dal Governo, e persino trasposto nelle sentenze della Corte Costituzionale che a tali “autorità” si sono richiamate con fiducia assoluta.
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Ritengo pertanto che sia giunto il momento di esigere dalle Istituzioni che ad ogni decesso corrisponda un riscontro diagnostico o autoptico svolto senza preconcetti, per individuare le reali cause delle morti cd. improvvise in particolare valutando la correlazione anche verificando la presenza della proteina spike nel corpo del deceduto.
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Io vivo vicino ad una chiesa, e quasi ogni giorno suonano le campane a morto per un funerale, cosa che sino a qualche tempo fa era impensabile. I giornali locali non fanno che riportare notizie di “malori improvvisi”, specialmente di giovanimorti o colpiti da crisi cardiache mentre fanno sport, dopo essere usciti a mangiare la pizza con gli amici, che non si risvegliano l’indomani e vengono trovati senza vita nel letto. E ogni volta, con un’ostinazione a dir poco sospetta, le Istituzioni si affrettano ad escludere l’unico fattore che accomuna tutti: l’essersi sottoposti all’inoculazione.

(…)

Di fronte a una situazione di grande incertezza caratterizzata da sempre più persone danneggiate che rimangono spesso senza diagnosi e cure, anzi vengono trattate come visionarie depresse e ansiose e morti improvvise rimaste inspiegate che si susseguono nel silenzio dei mezzi di informazione tra l’indifferenza della classe medica e di quella politica che non vogliono sentir parlare di reazioni avverse ai vaccini covid (emblematiche le polemiche di molti rappresentanti dello Stato nelle sue varie articolazioni di fronte alle proiezioni del documentario “Invisibili”), con una popolazione spaccata e smarrita, il minimo che le Istituzioni dovrebbero fare è da un lato bloccare le vaccinazioni con tali sostanze (ora che è stato reso pubblico con documenti ufficiali, sia pure tenuti nascosti, che nemmeno i fragili ne traggono reale beneficio perché gli effetti sugli stessi non sono stati studiati e non sono noti, mentre inizia ad essere sempre più palese l’indebolimento del sistema immunitario)  e dall’altro fare chiarezza in modo trasparente.

A proposito dei danni al sistema immunitario e allo scatenarsi di malattie autoimmuni si cita solo l’ultimo studio attualmente pubblicato in preprint che fa il punto alla luce di altri innumerevoli studi scientifici internazionali dal titolo “Reazioni infiammatorie autoimmuni innescate dai vaccini genetici Covid-19 nei tessuti differenziati terminali”(autori Panagis Polykretis, Alberto Donzelli, Masanori Fukushima, Janci Chunn Lindsay e diversi altri).

Non si vogliono analizzare i vaccini perché si vogliono tutelare i segreti industriali e militari, e allora almeno si indaghi con tutti i crismi e fino in fondo sulle morti, su tutte le morti, a prescindere dall’assurdità del parametro dei 14 giorni e con la ricerca specifica della spike e perchè no, anche del grafene, visto che pure la sua presenza è sospettata sulla base di varie ricerche nel mondo.

(…)

Si è voluto deresponsabilizzare i produttori con dei contratti eticamente inaccettabili (pure quelli tenuti segreti ai rappresentanti dei Popoli), si sono voluti deresponsabilizzare i vaccinatori e tutti i soggetti coinvolti nelle campagne vaccinali con lo scudo penale – e questo ha costituto l’elemento sulla base del quale la magistratura è rimasta perlopiù  inerte di fronte a tante morti senza spiegazioni – però da magistrato mi chiedo se quel consenso fatto sottoscrivere nelle condizioni che sappiamo – ovvero spesso in hub superaffollati (quindi senza il tempo di esplicitare eventuali dubbi da parte dell’inoculando), senza menzionare tutte le carenze di informazioni che caratterizzavano quei trattamenti derivanti da studi insufficienti, e soprattutto integrato di fatto da una propaganda assai falsata (basti il famoso: “se non ti vaccini ti ammali, muori, o fai morire”, accompagnato da martellamenti sull’efficacia e sicurezza, o sul fatto che non si trattava di prodotti sperimentali) condita con promozioni volte a banalizzare il trattamento (eventi creati ad hoc con omaggi di vario tipo) e dall’altra parte con lanci di anatemi e condanne mediatiche e sociali, affiancate dal ricatto lavorativo e da interdizioni di tutti i tipi – ebbene: mi chiedo se un consenso di tal fatta, che ha sostanzialmente comportato l’accettazione del rischio legato all’incertezza di una terapia genica sperimentata poco in fare preautorizzatoria e molto di più “nel mondo reale”, ovvero sulle persone direttamente, volto a scaricare ogni responsabilità per eventuali effetti dannosi su cittadini impauriti, condizionati e storditi, possa far ritenere legittima la procedura vaccinale. 

E questo è stato ribadito anche dalle sentenze della Corte Costituzionale, in particolare la sentenza n.14 nella quale a pag.27 si ribadisce che il consenso informato di cui alla legge 219/2017 è “condizione di liceità di qualsivoglia trattamento sanitario”,  ribadendo che deve essere “libero e consapevole, preceduto da informazioni complete, aggiornate e comprensibili relative a diagnosi, prognosi, benefici e rischi degli accertamenti diagnostici e dei trattamenti sanitari indicati, possibili alternative e conseguenze dell’eventuale rifiuto al trattamento sanitario e dell’accertamento diagnostico o della rinuncia ai medesimi”.

Oltre al danno la beffa: ti sei preso la responsabilità di un trattamento di cui non sei stato informato adeguatamente, ti sei ammalato e non ti viene nemmeno riconosciuto di aver avuto un danno, non ti viene fatta una diagnosi e non ti puoi curare, ovvero  ai familiari di un deceduto non viene consentito di sapere con certezza se il proprio congiunto è deceduto a causa della vaccinazione voluta dallo Stato o meno. Che poi non è interesse solo dei familiari ma di tutti sapere quali e quante morti siano riconducibili alle vaccinazioni anticovid.
(…)

Questo non è ammissibile e non è degno di una società che voglia dirsi civile.

Questo non ritengo sia in linea con i principi che stanno alla base del nostro ordinamento, ovvero la centralità della persona umana, la centralità della vita e il rispetto massimo per essa.

Alla luce di ciò, con buona pace degli algoritmi OMS e delle formalità burocratiche, oltre che degli articoli rassicuranti sul fatto che va tutto bene, stanchi delle menzogne di cui siamo stati imbottiti sull’efficacia di questi trattamenti, sulla sicurezza e sul bilancio positivo costi/benefici basato su cosa non ci è dato di saperlo, dopo aver accettato la segretezza dei contratti capestro (che dalle intercettazioni risultano manco essere stati letti da AIFA) e degli studi successivi all’immissione in commercio, il fatto che sono stati acquistati miliardi di dosi che non possono essere rifiutate e dovranno essere pagate con i nostri soldi, così arricchendo ulteriormente i colossi farmaceutici  e i fondi di investimento cui appartengono (che peraltro, detto per inciso, finanziano anche l’OMS), pretendiamo rispetto come persone e come Popolo, rivendicando il riconoscimento istituzionale degli effetti avversi e del sacrosanto diritto, per chi si è ammalato, di essere curato senza venire liquidato con pretestuose diagnosi “da ansia di immunizzazione” quando gli esami routinari non danno indicazioni sufficienti e i sintomi non vengono ricondotti immediatamente ad una patologia nota (ammettendo l’ipotesi che, trattandosi di terapie geniche innovative, forse possono anche dare origine a patologie insolite e non immediatamente inquadrabili) e di fronte a morti inspiegabili, di sapere esattamente quale sia la causa, considerando anche approfonditamente il fattore vaccinazione.

Considerando tutte le previsioni di crisi pandemiche, economiche, sociali e legate a minacce di vario tipo espresse in più sedi mondiali ed europee, ritengo che se capire quanto sta accadendo anche in termini di patologie insorte e riferite come effetto delle vaccinazioni ovvero, a fronte delle morti improvvise, chiarirne le cause in modo certo senza preclusioni non diventerà obiettivo comune di tutti, a partire dalle Istituzioni e da quanti le compongono, rischiamo che la lista dei morti senza causa certa si allunghi all’infinito e che i lati oscuri e inquietanti di questa vicenda uniti all’inerzia dei più, possano aprire le porte a ulteriori esperimenti sociali nella cui direzione già si muovono le normative europee in tema di salute “One Health” (e auspicato “Planetary Health” – così nell’art.27 PNRR) e di reazione alle crisi e alle minacce incombenti, il progetto OMS del nuovo Trattato pandemico e di modifica del regolamento sanitario internazionale oltre alla creazione, ampliamento e implementazione di laboratori P4 e P3 (leggasi Sigonella e Trieste – P4- e Pesaro, L’Aquila e Pisa – P3) e di nuovi Centri di studio e ricerca innovativi nell’ambito dell’ingegneria genetica e delle biotecnologie, di farmaci e vaccini a mRNA, di biocomputing avanzato e di nanomateriali intelligenti (leggasi Padova e Siena, per ora), oltre a quanto altro in previsione.

Di Alessandra Chiavegatti


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