La storia è questa. Forse nota, forse no

Di Paolo Ceccato

Il marchese Casati Stampa con la moglie, foto dal web.

La storia è questa. Forse nota, forse no.

C’è una ragazzina, ai tempi minorenne. È l’unica figlia ed erede di una delle famiglie nobili di Milano, i Casati Stampa, proprietari di immobili e terreni.

A Roma, dove vive, un bel giorno la ragazzina riceve dal padre il consiglio di dormire da amici. Nel frattempo, dopo una battuta di caccia nel vicentino, ospite dei conti Marzotto, così le cronache, l’esangue e molto poliamoroso (ante litteram) marchese Casati Stampa, rientra di corsa a Roma, sale nel suo attico in centro, entra, saluta e spara con un fucile alla moglie, al di lei giovanissimo amante e poi a se stesso. Alla testa. Un suo orecchio, così sempre le cronache, vola via e finisce su un quadro, appeso pure lui. Chissà, forse un Tintoretto.

Sta di fatto che, così le cronache, il riconoscimento del padre e della matrigna è affidato alla unica figlia ragazzina, con esiti prevedibilmente traumatici, date le conseguenze della fucilata. Alla testa.

È il 1970.

E qui arriva il punto, perché entra in scena un giovane e rampante avvocato, Cesare Previti, che diventa, dio solo sa come, avendo prima tentato di estrometterla dall’eredità, il tutore legale della ragazzina, espatriata nel 72 per fuggire dal trauma e dallo scandalo di sesso e perversione che aveva travolto padre e matrigna.

Per aiutare l’orfana ereditiera, pressata dai debiti e dalle tasse di successione, Previti trova un acquirente per la villa di Arcore: Silvio Berlusconi. L’offerta è 500 milioni di lire, ma solo per la villa, garantisce Previti. Fai tu, risponde la ragazzina. In realtà, Berlusconi si compra tutto: parco, arredi, quadri, biblioteca storica (ecco che arriva Dell’Utri) e scuderie (Mangano). Non solo. Il pagamento avviene in titoli di una società di Berlusconi, non quotata in borsa. Invendibili. E così, così le cronache, i titoli li riacquisterà lo stesso Berlusconi, pagandoli la metà. Morale: con 250 milioni di lire, Silvio si prese una villa con parco, arredi e opere d’arte: valore di allora: circa 7 miliardi di lire; valore di oggi: circa 50 milioni di euro.

Previti, non senza un certo apprezzabile umorismo, va riconosciuto, anni dopo diverrà Ministro della Difesa.

La storia, in realtà, proseguirebbe con i terreni su cui sorge Milano 2, parte dei quali di proprietà della ragazzina, al secolo Annamaria Casati Stampa, ereditiera finita triturata dal padre prima, poi dall’allegra brigata Berlusconi, quindi dallo Stato italiano e dalla stampa italiana. E ci si chiede, ma qualcuno, tipo amici nobili, un aiuto potevano pur darglielo. No?

No. Per lei, nessuna pietà. La ragazzina si rifà una vita, in Sud America, si legge. Sarà che portar via l’argenteria della esangue, e un po’ perversa, nobiltà decaduta dà un certo gusto a tutti, ammettiamolo.

E allora, tutto bene. E tutto finisce lì. Che diamine, già gli anni 80 bussavano alla porta, il consumismo era già pronto dal ’68, c’era solo da fare i soldi, per goderselo.

Di Paolo Ceccato

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