Borodino, 1812

di Paolo Ceccato

Giusto per ricordarci che i deliri di onnipotenza esistono e, se e quando incrociano ruoli di potere, beh, le cose possono mettersi molto male. Per noi, ovviamente.
Dietro le teorie economiche più iperliberiste, e nell’applicarle, non ci sono cattivi, ma persone convinte di agire per il bene dell’umanità, persuadendosi così che le povertà indotte siano un male necessario per un bene futuro più grande. Purtroppo, e troppo spesso, i mali sono concreti, mentre il bene, nel nome del quali sono perpetrati, si rivelano e restano del tutto immaginari.

Quando i grandi di questo mondo si mettono ad amarvi, è che vogliono ridurvi in salsicce da battaglia… È il segnale… È infallibile. È con l’amore che comincia.
Louis Ferdinand Celine (sì, personaggio controverso, ma sapeva, eccome, scrivere).
Infallibile, appunto. E, in effetti, per funzionare, funziona.

Ironia della sorte, per tornare al Nostro, colui che impose l’editto di Saint Cloud, 12 giugno 1804, ovvero le tombe lontane dalle città e, soprattutto, tutte uguali e senza nome, per non creare distinzioni (efatto che spinse Ugo Foscolo a scrivere un capolavoro della nostra letteratura, I Sepolcri*), proprio lui, per lui, scelse una tomba in un mausoleo, in centro a Parigi.
Va così.
Ed è utile, forse, ricordarlo, ogni tanto.

Napoleon’s remains were entombed in a porphyry sarcophagus in the crypt under the dome at Les Invalides

I grandi capolavori della letteratura, a volte, servono anche a custodire altri semi che, quando la tempesta è passata, possono offrirci frutti diversi da quelli che tempi avversi ci obbligano a ingurgitare.

Non soltanto in quel giorno, facendo il giro del campo di battaglia, coperto di morti e di mutilati (per voler suo, come egli credeva), calcolò, nel guardare quegli uomini, quanti russi corrispondessero a un francese e, ingannando se stesso, trovò motivo di rallegrarsi perché a un francese corrispondevano cinque russi. Non soltanto in quel giorno egli scrisse a Parigi, in una lettera, che «le champ de bataille a été superbe», perché vi erano cinquantamila cadaveri;
(…)
Lui, predestinato dalla Provvidenza alla triste e obbligatoria parte di carnefice dei popoli, cercava di persuadersi che scopo delle sue azioni era il bene dei popoli e che egli poteva guidare i destini di milioni d’uomini e beneficarli per mezzo del potere!

Lev Tolstoj, Guerra e Pace, 1869.

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*Pur nuova legge impone oggi i sepolcri
fuor de’ guardi pietosi, e il nome a’ morti
contende.

Ugo Foscolo, I Sepolcri, 1806, vv.51-53

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