Che abbia un corpo infine!

Di Paolo Ceccato

Sull’identità dell’individuo e il rispetto di sé. Scena dal film Fantozzi (1975)

Piccola pedanteria: il principio dell’Habeas Corpus, sue origini nel 1215 (Magna Charta), fu definitivamente emanato nel 1679, da Carlo II d’Inghilterra (il III è attualmente sul trono. Si attendono gli sviluppi sottoscritti). In breve, l’Act, l’atto, sanciva l’inviolabilità della persona, nelle sue libertà e nei suoi diritti: “che tu abbia un corpo” significa il diritto di comparire di persona di fronte a un giudice, per chiarire fatti, accuse, circostanze etc., sottraendosi all’arbitrio della prepotenza.
Diritto sacro e pure santo.
Il corpo come suprema e inviolabile identità della persona.
E il corpo, ordunque, come approdo finale dell’identità digitale. Scontato: affinché l’identità digitale si compia, essa deve associarsi a un corpo in un legame indissolubile, cioè deve incarnarsi, farsi carne per non rimanere una divinità astratta. Solo se incarnata, l’identità digitale potrà essere traccia fedele e senza inganno di cosa facciamo noi e dunque di chi siamo noi. Una protesi, per quanto protesi, può sempre simulare. Banalità.
E sempre e solo facendosi carne, cioè impiantandosi dentro il corpo, ecco il punto, potrà compiersi quell’inversione che è costituente l’identità digitale: ovvero non essere più, l’identità digitale, la “traccia binaria” dell’individuo, cioè la registrazione digitale di ciò che fa, dei suoi gusti, emozioni, stati biologici etc., ma dover essere infine l’individuo compiuta corrispondenza dell’identità digitale così come predisposta, cioè come insieme di comportamenti, parametri
medici, gusti, pensieri etc. leciti, cioè corretti, perché approvati, a priori, per noi, da altri più intelligenti™ di noi. Il cittadino modello, a pieno punteggio; cittadinanza a punti, etc.
Il corpo come suprema e violabile identità dell’individuo.
Quando? A suo tempo, non c’è fretta: “Posso aspettare, io”*.
Ma sarà, perché così dev’essere: un impianto.
E sii. Che l’identità digitale abbia, infine, un corpo.

*cit. Fantozzi, 1975. Nella qual scena, da sottolineare, il climax di titoli che Fantozzi riserva al Direttore, invenzione capolavoro del cinema italiano.

#habeascorpus #identità #identitadigitale #rispettopersestessi #inviolabilitàdelcorpo #MagnaCarta #fantozzi #libertà #transumanesimo #tracciabilità #Costituzione #SanaeRobustaCostituzione #creditisociali